09 Dicembre 2025 Nella vicenda Voltaiko + collegate, abbiamo particolarmente attenzionato il ruolo delle banche depositarie utilizzate dalle società in oggetto. Gli istituti bancari, quasi tutti italiani e primari, hanno permesso a Voltaiko (nelle svariate forme giuridiche di SRL, LTD etc…) di raccogliere ingenti somme di denaro, provenienti da migliaia di risparmiatori, senza verificare che la stessa non fosse abilitata alla raccolta di denaro presso investitori italiani da Consob ed Fca (per la società inglese). Le direttive europee in materia di antiriciclaggio di denaro e di adeguata verifica della clientela, non sono state a nostro avviso osservate: tutto ciò premesso, Afue ha già da mesi iniziato a contestare ad ogni istituto bancario, dove Voltaiko aveva radicati molteplici rapporti di conto corrente, tali negligenze, procedendo anche a depositare arbitrati bancari per ciascun istituto a tutela dei propri assistiti (iter pre causa civile). Il fine ultimo è percorrere una strada alternativa che porti anche a cause civili collettive, nell’ attesa che si instauri un processo penale a seguito delle centinaia di querele già depositate presso le procure di Milano e Bologna (ove chiamare, in alternativa, le banche in causa quali responsabili civili).
Crediamo fortemente sin dal 2017 nelle azioni nei confronti degli enti creditizi, sia che si tratti di banche, sia che si tratti di Exchange, ed i precedenti ottenuti sin dal 2020, ci danno ragione nel continuare su questa strada a tutela dei nostri assistiti, a maggior ragione in una vicenda come Voltaiko, dove le omissioni sono a nostro avviso palesi.
Infine invitiamo chi non si è ancora tutelato legalmente nella vicenda Voltaiko, a farlo quanto prima per evitare una eventuale tardività della querela. Nello specifico la riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022) ha inciso in modo significativo sul regime della procedibilità a querela per diversi reati, compresi molti casi di truffa (art. 640 c.p.), che oggi è procedibile solo a querela della persona offesa, salvo ovviamente che ricorrano specifiche circostanze aggravanti. Risulta importante quindi tutelarsi entro 3 mesi dal momento in cui si viene a conoscenza di essere vittima di una truffa a prescindere dalla presenza, nella vicenda in oggetto, sicuramente di aggravanti. Non bisogna lasciare nulla al caso ed essere tempestivi.
Afue resta a disposizione di chiunque debba tutelarsi nella vicenda in oggetto, invitando a sporgere denuncia per tempo, con chi si ritiene più opportuno, basta farlo!
Il team Afue
Alcuni esempi di precedenti nei confronti di istituti bancari in sede processuale, dei nostri legali di fiducia
